
Simone Bortolotti in mostra – Nei luoghi del viaggio
A cura di Isabella Mura
All’Angelo Art Hotel
Calle de l’Angelo 403
San Marco – Venezia
Inaugurazione Giovedi 28 Novembre 2024 – 18.30-21.00
NEI LUOGHI DEL VIAGGIO
Isabella Mura
La possibilità di entrare nell’Universo pittorico di Simone Bortolotti ci arriva come
un dono; un invito ad intraprendere in punta di piedi un percorso con grazia,
rispetto e discrezione così come si conviene nei luoghi in cui si manifesti la
percezione di una dimensione spirituale piuttosto che terrena.
L’immobilità delle atmosfere, la fermezza solida dei volumi, l’assenza della figura
umana nelle opere dell’Artista fiorentino, non frenano il desiderio di accedere ma
anzi, risvegliano forte la necessità di esplorare questi spazi spogliandosi
dell’eccesso e del superfluo.
L’ingresso nel mondo di Simone avviene sicuramente dai Patii, luoghi silenziosi,
calmi, dove la quiete e una luce limpida rendono impossibile qualunque accenno di
dissolvenza di segni o colori. In questi spazi, la presenza di bianche e soleggiate
architetture servono a rassicurarci offrendo un punto di riferimento per
relazionarci con l’ambiente; salde a definire lo spazio circostante , queste piccole
corti forniscono l’orientamento necessario a l’occhio che, veloce, corre al di là
degli spiragli di orizzonte aperti sulle pareti. Si crea in questo modo un’alternanza
di Interno ed Esterno originando un gioco di prospettive che muta con il mutare
della nostra posizione. Si sa, i confini tengono al sicuro ma offrono anche
l’imperdibile occasione per andare oltre. L’opportunità Simone ce la offre
eliminando le bianche costruzioni e facendoci accedere nei suoi Giardini. Qui lo
sguardo arriva lontano; non più i lisci tronchi del pino marittimo solo qua e là
qualche esile palma. Lo stile, definito dalle basse siepi che occupano lo spazio come
solidi geometrici, determina la stessa serena atmosfera della serie precedente ma
qui senza alcun riferimento architettonico-strutturale; ci sono invece i volumi
degli elementi naturalistici a definire precise linee di fuga che vanno a stagliarsi su
un orizzonte cristallino. La mente è libera di vagare. La simmetria delle aiuole
restituite sulla tela come sagome rigogliose e compatte, ispira un senso di
protezione e tranquillità; il percorso risulta sicuro e a tratti vagamente familiare,
tale da poterlo ripercorrere ad occhi chiusi: nel farlo, il verde brillante continua a
vibrare, la luce chiara ci inonda e un’aria fresca e leggera ci inebria. Percepiamo di
essere esattamente dove dovremmo essere: l’Animo sta viaggiando sereno
attraverso la Pittura .
Capita però che questo peregrinare dolce e confortante possa incontrare battute di
arresto. L’esistenza umana può attraversare momenti in cui occorre rallentare,
fermarsi, riflettere; è ciò che abbiamo sperimentato tutti durante il lookdown,
avvenimento che per Bortolotti diventa pretesto e presupposto per una nuova
produzione. È così che non senza sorpresa ci ritroviamo a camminare su un
sontuoso tappeto persiano impreziosito da un ricco e geometrico ricamo.
L’esecuzione artistica per tale fitta decorazione va immaginata come un mantra,
un esercizio spirituale per l’Artista in cui rigore e disciplina servono a concentrarsi
eal contempo ad astrarsi dalla realtà.
Ad una logica rappresentazione bidimensionale che tessuti poggiati a terra gli
suggeriscono, Simone aggiunge un accorgimento, espediente geniale che ne
trasforma aspetto e percezione: l’inserimento di un piccolo oggetto dalla forte
connotazione tridimensionale che ridefinisce l’intera composizione. Per loro stessa
qualità di elementi estranei al contesto e che nulla hanno a che fare con la profonda
spiritualità delle tessiture antiche, queste forme che sembrano letteralmente
fuoriuscire dal dipinto rendono un senso di leggerezza, un momento di spensierata
sospensione dalla gravità del momento sia esso storico o personale. Un dettaglio
“fuori posto”, inaspettato, che come gli immacolati portici della prima serie o le
geometriche siepi dei Giardini, sta a ricordarci le coordinate della nostra presenza.
Perché pur non essendo fisicamente rappresentata la presenza umana c’è, c’è stata
e continuerà ad esserci, noi compresi.
A fine lookdown la vita ricomincia: sui tappeti si può rimanere assorti in una
profonda meditazione o lasciarsi trasportare dal viaggio nei ricordi di un giocattolo
dimenticato a terra; comunque è da qui che si deve ricominciare. Dal momento che
la rinascita riparte sempre da un’azione, Bortolotti modificando il punto di
osservazione delle sue composizioni, dà in questo senso il suo contributo; non più
una visuale verso il basso, ortogonale è rivolta a terra come nei lavori precedenti
ma uno sguardo più alto che sollevandosi raggiungere il primo piano di un divano;
si tratta della sua ultima serie, gli Interni. Sulle pareti delle stanze, grandi finestre
ci offrono una visuale esterna; fuori fanno di nuovo capolino gli azzurri tersi, vivi,
tanto cari all’Artista e inevitabile con essi la volontà di esplorarli.
Gli Interni, al contrario di ciò che la denominazione parrebbe suggerire, sono
composizioni ariose e dai colori lievi nelle quali trovano posto delle sedute vuote;
ciò non lascia spazio a solitudini, affatto, piuttosto una sensazione di sospensione
in un tempo fermo ma carico di nuova speranza. L’assenza parla di imminenza,
qualcosa che a breve potrebbe accadere: è il futuro.
Adesso adagiati su soffici cuscini di un interno accogliente, siamo naturalmente
proiettati verso l’esterno, curiosi di scoprire cosa ancora c’è da fare.
L’immaginazione da questa postazione privilegiata viaggia e va a tutto ciò che una
mente riesce a sognare e da cui, a separarci c’è solo un vetro.
Dai Patii assorti ai Giardini incantati, dagli ipnotici tappeti agli Interni tranquilli…
il Viaggio attraverso i luoghi di Simone Bortolotti sono varchi di accesso per una
dimensione altra. A ciascuno il proprio itinerario ma unanime è il pensiero di
gratitudine verso l’Artista che condividendo il proprio personale percorso, lo ha
reso un’incredibile esperienza accessibile a tutti.
Isabella Mura , Storica dell’Arte